FRAMING ART


FRAMING ART: Raccontare il territorio attraverso l’Immagine
-A cura di Marco Bartolomucci-

Il progetto FRAMING ART intende raccontare il territorio attraverso la realizzazione di tele che possano fondere pittura, fotografia e video. A tal proposito è stato realizzato un prototipo che oltre a scolpire visivamente uno specifico territorio umano ed ambientale, attraversa il concetto di “tempo” immaginando il passaggio da un Tempo meccanico e produttivo ad un Tempo inteso come fluire dell’acqua del Fiume. Il processo creativo prevede un’analisi del paesaggio attraverso uno sguardo critico, che possa concentrare in una visione sostenuta dall’immagine, punti d’interesse attuali rispetto al territorio, inteso come un insieme di elementi che rimandano una convivenza dell’uomo con l’ambiente che lo circonda. Per fare questo si parte quindi da un’immersione nel territorio stesso, percorrendolo a piedi, interagendo con la conoscenza storica di chi lo abita e lo vive, carpendo elementi utili diretti e indiretti attraverso sia racconti orali che scritti. Dopo questa prima fase di conoscenza e archiviazione dati, utili sia a livello intellettivo che emotivo, si partirà da una stesura di quello che sarà il racconto visivo sulla tela. In sostanza verranno rielaborati artisticamente i dati acquisiti, percorrendo idealmente attraverso la fusione, la storia dell’immagine dalla pittura alla fotografia, fino ad arrivare al video. Tendenzialmente la pittura farà da cornice sia alla fotografia che al video caricato su di un’apposita cornice digitale inserita nella tela. Mentre la fotografia sintetizzerà l’elemento tipico del territorio specifico, il video può concedersi un respiro narrativo più ampio, senza per questo superare i tre minuti di durata. Il video andrà in loop e può avere derive tendenti al videoclip e alla video arte. Se la fotografia inserita nella tela può stimolare la realizzazione del video e completarla, la pittura armonizzerà il tutto. In questo modo si auspica che ogni singola opera possa funzionare ed essere risolta in sé e in maniera autonoma, riuscendo però a fondersi con le altre per dar vita ad un’opera completa ed integrata. Il passaggio successivo prevede il racconto del territorio specifico attraverso una serie di tele, come se ogni tela fosse il capitolo di un libro, dando allo spettatore la possibilità di compiere un percorso visivo, attraverso il quale completare una narrazione, un’esperienza visiva e narrativa, dove trovare compiuta sia la singola tela in sé, che leggere la sequenza di tele come un racconto completo, un libro d’immagini a cielo aperto. In effetti le tele potrebbero anche essere esposte all’aperto, in un sito paesaggistico individuato all’interno dello stesso territorio, utilizzando un generatore solare per alimentare le cornici digitali ed eventuali punti luce. In maniera ordinaria sarà organizzata una mostra all’interno di strutture predisposte, dei territori raccontati attraverso le tele.

prototipo tela Framing Art.
Pittura di Gino Loperfido e fotografia di Marco Bartolomucci

In maniera del tutto funzionale le tele possono risultare utili nell’assemblare materiale di forme diverse, come pittura o disegni con il supporto di fotografia e video, per assurgere a pannelli originali che supportano descrizioni di manufatti archeologici, storici, etnografici, paleontologici e artistici all’interno di esposizioni museali. L’utilizzo delle tele FRAMING si presta a riunire linguaggi diversi che sono uniti dallo stesso filo conduttore: l’immagine. A tal proposito è possibile dar vita a laboratori didattici nelle scuole, nelle associazioni, nei centri sociali e culturali, nei centri d’aggregazione giovanili. In modo parallelo si affronterà un percorso inerente l’aspetto creativo,un percorso riguardante il linguaggio dell’immagine attraverso le forme diverse del disegno, pittura, fumetto, fotografia video e sonorizzazione musicale. Un terzo percorso parallelo può essere quello della narrazione, considerando che è possibile sviluppare un vero e proprio racconto per ogni singola tela, così come ogni tela può collegarsi alla successiva, quasi a simulare per ogni singola tela un capitolo di un libro. Immaginando un percorso dalla prima all’ultima tela, potremmo raccontare una storia divida per tele/capitoli. Tale gioco visivo e narrativo ci permette di giocare su più livelli, ampliando i canali della fantasia. Inoltre generando un particolare contesto espositivo nel territorio specifico che s’intende raccontare, è possibile collegare tali mostre ad altri eventi che pratichino attenzione socio-culturale sul territorio stesso. Ricapitolando possiamo ritrovare una pratica applicazione delle tele Framing in contesti quali:
1. Spazi espositivi territoriali
2. Musei
3. Eventi socio-culturali
4. Laboratori didattico-artistici

L’applicazione delle tele Framing può essere trasversale in quanto in linea con un potenziale racconto che utilizzando più linguaggi, livelli espressivi,può diventare narrazione per immagini in contesti espositivi,contemplando l’inserimento in eventi socio-culturali. Quindi assumono in questo caso una finalità artistica. Possono diventare attraverso il saper fare, elementi didattici non solo per trasmettere la storia dell’Immagine, ma per insegnare tre tecniche diverse che trovano uno spazio d’intesa tra loro. Possono essere utili strumenti per una finalità didattica. Nei musei o spazi dedicati a mostre che in genere utilizzano i soliti pannelli espositivi per quanto riguarda l’aspetto descrittivo delle opere o degli artisti, o ancora di suppellettili, oggetti d’arte o siti d’interesse archeologico o paleontologico; la finalità è descrittiva, con attenzione sia all’aspetto funzionale che estetico.

prima tela Framing Art .
Titolo Timeriver. Pittura di Gino Loperfido, fotografia e video di Marco Bartolomucci